anfetamine

Cenni di storia e legge

La molecola precursore dell’anfetamina fu sintetizzata per la prima volta nel 1887 in un laboratorio di Los Angeles, dal chimico tedesco L. Edeleano. Iniziò ad essere commercializzata nel 1932 e autorizzata qualche anno dopo dall’Associazione Medica Americana per l’impiego nella terapia di patologie diversissime tra loro: obesità (uso di anfetamine per dimagrire), epilessia, alcolismo, depressione, nevrosi, insonnia, narcolessia.

Fu utilizzata anche come droga da combattimento: venne somministrata alle truppe di entrambi gli schieramenti nel corso delle due guerre mondiali e tra le truppe americane durante le guerre in Corea e nel Vietnam per renderle più vigili e per ridurre loro la sensazione di stanchezza e di fame. Successivamente cominciò a diffondersi per altri scopi negli ambiti studenteschi e lavorativi: molti studenti iniziarono ad assumere la sostanza per mantenersi più vigili e per poter migliorare le capacità e l’impegno nello studio; seguirono anche casalinghe, persone fisicamente depresse e coloro che lavoravano molte ore ininterrottamente o che percorrevano lunghe distanze, come camionisti e spedizionieri. Grazie all’azione stimolante fu utilizzata anche negli ambienti sportivi (doping).

Nel 1959 la Food and Drug Administration statunitense decise di regolamentarne la produzione e il commercio; il possesso della sostanza senza prescrizione medica divenne illegale nel 1970, in Italia nel 1972.

La legge italiana sancisce che l’anfetamina è una sostanza illegale.

Cos'è

L’ anfetamina è una sostanza di origine sintetica ad azione stimolante sul Sistema Nervoso Centrale: fa aumentare il livello di dopamina, noradrenalina e serotonina, neurotrasmettitori che regolano funzioni importanti a livello cerebrale.

Con il termine anfetamina si fa riferimento ad un gruppo numeroso di sostanze costituito da anfetamine, metanfetamine (la più nota è l’MDMA) e sostanze anfetaminosimili. Attualmente la forma più diffusa nel mercato illegale è chiamata “speed” e si presenta sotto forma di polvere densa di colore variabile, dal bianco al rosa brillante, al grigio, al giallo; si trova anche sotto forma di pasticca, gel o cristalli. Normalmente l’anfetamina è inodore, ma a volte ha un odore sgradevole dovuto alla presenza dei solventi utilizzati per il processo chimico di produzione. Può essere assunta per via orale, nasale, endovenosa oppure fumata mescolata al tabacco.

Cosa ti potrebbe succedere

Gli effetti variano da persona a persona, dallo stato psicofisico di chi assume la sostanza (generale e specifico nel momento dell’assunzione), dalle sue aspettative, dalla sua sensibilità alla sostanza, dalle modalità di assunzione, dalla quantità assunta, dalla combinazione tra principio attivo e sostanze da taglio aggiunte e dal contesto dell’assunzione.

L’effetto massimo si ottiene entro un’ora circa dopo l’assunzione via endonasale, entro 1-3 ore circa dopo l’assunzione orale ed entro 5-7 minuti circa dopo assunzione in vena.

Gli effetti della sostanza durano in media 4-6 ore.

L’assunzione della sostanza rende vigili ed energici, sicuri di sè, meno stanchi o assonnati; inibisce la sensazione della fame; può facilitare la scioltezza comunicativa; aumentare l’autostima; rendere sensibili agli stimoli esterni.

Gli effetti collaterali più riscontrati sono: aumento della frequenza cardiaca, della respirazione e della temperatura corporea; dilatazione delle pupille; sudorazione; bocca asciutta e bruxismo (digrignamento dei denti). Nella fase di down o di discesa, cioè quando l’effetto della sostanza volge verso il suo termine, possono subentrare cefalea, stanchezza, depressione, tremori, nervosismo, aggressività.

Le sensazioni negative del down possono risultare insopportabili e, per superarle, si tende a riassumere la sostanza, senza aver atteso un recupero dell’organismo, con l’aumento dei rischi correlati. Possono verificarsi aritmie cardiache, crisi ipertensive, dolori toracici, infarti, ictus, disfunzioni ai reni e al fegato, convulsioni e arresto respiratorio. In alcuni casi si può verificare un aumento della temperatura corporea fino ad avere un colpo di calore (40-41°); può provocare allucinazioni, manie di persecuzione, disturbi paranoici e stress. La mancanza di appetito può portare alla diminuzione di peso e si può avere immunodepressione con un aumento della suscettibilità alle infezioni. Dopo un uso eccessivo si può avere un vero e proprio crollo psico-fisico con depressione e un sonno profondo che può durare anche più giorni. Si possono avere disturbi  a carattere psichiatrico che possono sfociare in vere e proprie psicosi.

L’anfetamina induce tolleranza, ciò significa che è necessario aumentare la quantità assunta per raggiungere gli effetti.

Riduzione dei rischi

La maggior parte di anfetamina reperibile proviene dal mercato illegale per cui non è possibile conoscere la vera composizione e la concentrazione di principio attivo. Le sostanze da taglio che vengono utilizzate sono innumerevoli e vanno da stimolanti più blandi, come caffeina, ad eccipienti quali glucosio, latte in polvere, farina, talco.

E’ opportuno ricordare che assumere la sostanza in condizioni di preoccupazioni o di stress può far aumentare l’intensità degli effetti indesiderati. Dopo un’assunzione, quando arriva il down, è consigliato distendersi, riposarsi, mangiare o bere alimenti che contengono zucchero e vitamine (come frutta) e aspettare prima di una nuova assunzione anche se il desiderio è molto forte. Ogni volta che si assume anfetamina si ha un’esperienza fisicamente stressante e è dunque appropriato riposarsi nei giorni successivi e non ripetere l’assunzione prima di alcune settimane, così da favorire il recupero psicofisico. Se la modalità di assunzione è quella endovenosa aumentano il rischio di overdose e di trasmissione di malattie infettive (come setticemie, endocarditi, epatiti, HIV); se è quella endonasale si possono causare danni alle mucose nasali e, anche con questa modalità di assunzione, è presente il rischio di trasmissione di malattie infettive (come epatiti e HIV). In entrambi i casi è indispensabile usare siringhe e cannucce sterili e monouso. I mix con altre sostanze vanno evitati: assumere più sostanze contemporaneamente è sempre un fattore di pericolo perchè non sono prevedibili gli effetti dell’interazione.
Donne in gravidanza non dovrebbero usare questa sostanza perchè può causare il ritardo della crescita del feto, malformazioni congenite, aborto o parto prematuro.

Persone che soffrono d’ipertensione, disturbi cardiaci, epilessia, non devono utilizzare l’anfetamina. Va tenuto in considerazione che molte persone non sono a conoscenza di essere affetti da uno di questi disturbi e lo si potrebbe scoprire in seguito ad assunzione di anfetaminache ne accentua la sintomatologia con evoluzioni imprevedibili.

Secondo il Codice della Strada è vietata la guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti.

IN CASO DI MALESSERE E/O MALORE, DURANTE O DOPO L’ASSUNZIONE, E’ IMPORTANTE NON SOTTOVALUTARE I SINTOMI E CHIAMARE IL 118 O CONSULTARE UN MEDICO.