Gli effetti variano da persona a persona, dallo stato psicofisico di chi assume la sostanza (generale e specifico nel momento dell’assunzione), dalle sue aspettative, dalla sua sensibilità alla sostanza, dalle modalità di assunzione, dalla quantità assunta, dalla combinazione tra principio attivo e sostanze da taglio aggiunte e dal contesto dell’assunzione.
L’eroina viene assunta principalmente per via endovenosa o intramuscolare, ma può essere anche inalata o fumata. La velocità di assorbimento, e quindi la comparsa degli effetti, è discreta se sniffata, aumenta se viene fumata e diventa molto alta se iniettata nei muscoli o in vena.
L’assunzione di eroina provoca il “flash”, una sensazione improvvisa di piacere intenso ed euforia, benessere e calore che dura circa mezzo minuto, seguito da altri effetti che possono durare dalle 4 alle 6 ore come deficit della coordinazione motoria, dell’attenzione, mente offuscata, sonnolenza, nausea e vomito, bocca secca, pupille a spillo e, a volte, prurito insistente.
Una conseguenza dell’uso di eroina è la depressione respiratoria, che si manifesta per azione diretta sui centri nervosi che controllano gli automatismi del respiro.
L’uso di eroina può creare dipendenza in poco tempo. Induce tolleranza, ovvero bisogna aumentare sempre più le dosi per avere lo stesso effetto; se l’uso viene interrotto compaiono, anche dopo un breve periodo di uso, i sintomi dell’astinenza, come inquietudine, dolore ai muscoli e alle ossa, diarrea, vomito, sudorazione, brividi e tremori agli arti inferiori. L’intensità dei sintomi raggiunge il livello più alto uno o due giorni dopo l’ultima assunzione di eroina e diminuisce dopo circa una settimana.
L’overdose o sindrome da sovradosaggio è caratterizzata da perdita di coscienza e depressione respiratoria che può portare alla morte.