Gli effetti variano da persona a persona, dallo stato psicofisico di chi assume la sostanza (generale e specifico nel momento dell’assunzione), dalle sue aspettative, dalla sua sensibilità alla sostanza, dalle modalità di assunzione, dalla quantità assunta, dalla combinazione tra principio attivo e sostanze da taglio aggiunte e dal contesto dell’assunzione.
Sotto l’effetto dei funghi si hanno i seguenti sintomi: dilatazione delle pupille, aumento della pressione sanguigna, bocca asciutta, sudorazione, frequenti sbadigli, stanchezza e si fa più fatica a respirare. In alcuni casi, si può avvertire un senso di nausea e vomito. Tramite l’effetto di queste sostanze psico-attive il cervello entra artificialmente in una sorta di stato di trance che normalmente si presenta solo nei sogni e, nonostante ciò, si ha la sensazione di trovarsi per molte ore in uno stato di ipervigilanza. I funghi possono intensificare ed alterare la percezione sensoriale e si possono vivere intense allucinazioni visive. La realtà percepita dagli occhi viene reinterpretata dal cervello in forme, colori e immagini diverse. I suoni prendono colore, gli oggetti cominciano a mostrare la loro energia. Più le idee scorrono velocemente, più diventa difficile esprimerle oralmente. Anche le sensazioni uditive, olfattive, gustative e tattili possono essere più intense e profondamente distorte. Si perde la nozione del tempo. I funghi allucinogeni non provocano dipendenza fisica ma generano tolleranza e quindi per avere gli stessi effetti va aumentata la quantità. Rischi maggiori dipendono da un’eccessiva frequenza di consumo, da una dose troppo forte ed anche dalla soggettività di chi ne fa uso. I rischi dell’uso di questa sostanza si situano maggiormente a livello psichico. Si tratta, infatti, di un’esperienza complessa e che si prolunga per più ore, tanto che per alcune persone potrebbe risultare difficile da gestire. Tra i rischi possibili si ricordano: il bad trip (brutto viaggio), crisi più o meno gravi di ansia, di panico o di angoscia; i flashback (ritorni), ovvero l’improvvisa comparsa delle sensazioni alterate a distanza di tempo dell’assunzione, che potrebbero intaccare l’equilibrio psichico.