mdma

Cenni di storia e legge

La 3,4-metilendiossimetilanfetamina è la composizione dell’MDMA, comunemente conosciuta con il nome di ecstasy: è una molecola che appartiene al gruppo dei derivati sintetici della metanfetamina.

Fu sintetizzata dall’industria farmaceutica tedesca Merck per la prima volta nel 1912 e brevettata nel 1914 come sostanza intermedia per la preparazione di altri farmaci, ma non fu mai commercializzata. Ricomparve alla fine degli anni ’60 negli Stati Uniti d’America, utilizzata da alcuni psichiatri durante le sedute terapeutiche per la sua capacità di favorire la comunicazione e l’intimità durante la psicoterapia. Negli anni ottanta se ne iniziò a registrare l’utilizzo in contesti ricreativi, spesso legata alla musica techno, alle discoteche e ai raves. Nel 1984 la Food and Drug Administration statunitense decise di mettere la sostanza sotto controllo. Nel marzo 1986 venne dichiarata illegale dagli USA e di lì a poco proibita anche negli altri Paesi, compresa l’Italia.

La legge italiana sancisce l’ecstasy come sostanza illegale.

Cos'è

L’MDMA o ecstasy, nella sua forma pura si presenta come una polvere bianca cristallina. La si trova sotto forma di pasticche, vivacemente colorate e contraddistinte da loghi, che vengono ingerite, oppure in polvere o cristalli che vengono sniffati o disciolti in acqua o in bevande alcoliche. L’MDMA agisce sul Sistema Nervoso Centrale inducendo un massiccio rilascio (e dunque un’alterazione) di un neurotrasmettitore, la serotonina, che ha il compito di regolare alcune funzione dell’organismo (per esempio il tono dell’umore, il ciclo sonno-veglia).

Cosa ti potrebbe succedere

Gli effetti variano da persona a persona, dallo stato psicofisico di chi assume la sostanza (generale e specifico nel momento dell’assunzione), dalle sue aspettative, dalla sua sensibilità alla sostanza, dalle modalità di assunzione, dalla quantità assunta, dalla combinazione tra principio attivo e sostanze da taglio aggiunte e dal contesto dell’assunzione.

Essi si manifestano circa 30-60 minuti dopo l’assunzione, durano intorno alle 4-5 ore e sono molteplici: intensificazione sensoriale, aumento della loquacità, del buon umore e della spensieratezza, sensazione di euforia, di pace e una maggiore facilità nella comunicazione con gli altri; qualsiasi chiusura sembra scomparire lasciando spazio ad una sensazione di sintonia col mondo intero. Per le sue caratteristiche questa sostanza viene definita empatogena, produttrice di empatia, o entactogena, che “smuove dentro”.

L’MDMA provoca anche degli effetti collaterali quali: dilatazione delle pupille, leggera nausea e stordimento, diminuzione dell’appetito, disidratazione e bruxismo (digrignamento dei denti), aumento della temperatura corporea, sbalzi di pressione, talvolta dolori allo stomaco, perdita del controllo muscolare, sovraffaticamento. In alcuni casi si può verificare un aumento della temperatura corporea fino ad avere un colpo di calore (40°-41°).

Quando l’effetto della sostanza volge verso il suo termine inizia la fase del down o della discesa, caratterizzata da cefalea, stanchezza, sonnolenza e, a volte, depressione. Può causare anche difficoltà di erezione e nel raggiungimento dell’orgasmo.

Con un uso eccessivo si possono verificare alterazioni dell’umore, deficit della memoria, difficoltà nella concentrazione e nell’apprendimento, episodi psicotici acuti.

Riduzione dei rischi

L’MDMA reperibile viene prodotta in laboratori clandestini che non rispettano le norme igieniche e sanitarie: provenendo dal mercato illegale non è possibile conoscere la vera composizione e la concentrazione di principio attivo. Le sostanze da taglio che vengono utilizzate per la preparazione sono innumerevoli e vanno da stimolanti più blandi, come caffeina, a sostanze tossiche, come il piombo, la calce, la stricnina che possono aumentare il rischio d’intossicazione acuta.

Ogni volta che si assume MDMA si ha un’esperienza fisicamente stressante, sarebbe appropriato riposarsi nei giorni successivi e non ripetere l’assunzione prima di alcune settimane, così da favorire il recupero psicofisico.

Le sensazioni piacevoli causate dalla sostanza non si intensificano aumentando la quantità di assunzione, al contrario, l’esperienza diventa più veloce, violenta, meno estatica e cresce il rischio di effetti negativi. Per evitare una grave disidratazione è necessario bere acqua e integratori minerali; inoltre se ci si trova in contesti chiusi o si balla per ore è importante indossare abiti leggeri, fermarsi e rinfrescarsi regolarmente.

Donne in gravidanza non devono usare questa sostanza perchè può causare il ritardo della crescita del feto, malformazioni congenite, aborto o parto prematuro. Persone che soffrono di ipertensione, problemi cardiaci o renali, diabete, epilessia e psicosi non devono assumere questa sostanza. Va tenuto in considerazione che molte persone non sono a conoscenza di essere affetti da uno di questi disturbi e lo si potrebbe scoprire in seguito ad assunzione di MDMA che ne accentua la sintomatologia con evoluzioni imprevedibili. Se il tipo di assunzione è quella endonasale si possono causare danni alle mucose nasali e aumenta il rischio di trasmissione di malattie infettive (come setticemie, epatiti e HIV). Quindi è importante polverizzare bene i cristalli e utilizzare cannucce sterili e monouso da non condividere.

I mix con altre sostanze vanno evitati: assumere più sostanze contemporaneamente è sempre un fattore di pericolo perchè non sono prevedibili gli effetti dell’interazione.

Secondo il Codice della Strada è vietata la guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti.

IN CASO DI MALESSERE E/O MALORE, DURANTE O DOPO L’ASSUNZIONE, E’ IMPORTANTE NON SOTTOVALUTARE I SINTOMI E CHIAMARE IL 118 O CONSULTARE UN MEDICO.